Finalmente sta arrivando la primavera e molte di noi non vedono l’ora di vedersi abbronzate, con la pelle brunita dal sole, scollandosi il grigiume invernale di dosso.
Io sono figlia degli anni 80. Ai quei tempi l’amore per il sole era totale, al mare ci si spalmavano oli che garantivano un delizioso effetto fritto misto, mentre in montagna si usavano specchietti di cartone a mezzaluna, praticamente lucertola incazzata e catarifrangente. Una vera tortura per la pelle che rischiava macchie, invecchiamento precoce, se non addirittura tumori. Oggi siamo molto più consapevoli dei danni dei raggi UV e molte di noi hanno inserito la crema protettiva nella beauty routine quotidiana.
Le creme solari aiutano davvero?
Tipicamente le creme solari usano filtri chimici, ossia molecole sintetiche in grado di assorbire e scomporre le radiazioni del sole. Trattengono quindi l’energia dei raggi solari e la rilasciano sotto forma di calore. Trattandosi appunto di sostanze chimiche complesse può succedere che la pelle le interpreti come “nemiche” provocando la comparsa di reazioni allergiche. Inoltre ciascun filtro si comporta in maniera diversa rispetto alla particolare banda di raggi solari (UVA - UVB - UVC - infrarossi) e alcuni, una volta colpiti, liberano radicali liberi o si destabilizzano perdendo o falsando il loro potere filtrante. Tuttavia, il rischio più grande consiste nel fatto che alcune di queste molecole, una volta scomposte, possano passare nel sistema endocrino; uno studio svizzero sembra, infatti, aver ritrovato queste molecole anche nel latte materno.
L’altro importante problema è l'inquinamento causato da queste sostanze chimiche. Esistono studi specifici che stabiliscono un legame diretto tra la morte di alcuni coralli e la presenza in acqua di alcuni filtri chimici. Per questo motivo, prima le Hawaii e poi il piccolo stato dell'isola di Palau, nel 2018, hanno varato leggi per vietarne l'utilizzo sulle loro spiagge.
Come possiamo proteggerci?
La natura ci viene come sempre incontro con i filtri minerali, essenzialmente Ossido di Zinco e Biossido di Titanio. Il primo, quando applicato localmente ha proprietà antimicrobiche e protegge naturalmente dai raggi UVA e UVB, il che significa che ha una protezione ad ampio spettro. Il biossido di titanio invece blocca efficacemente i raggi UVB (che bruciano la pelle) ma non protegge completamente dagli UVA (che causano il foto-invecchiamento). Pertanto, utilizzato da solo non può essere considerato una protezione ad ampio spettro. Questi filtri sono utilizzati da anni dai surfisti che, passando ore e ore in acqua, hanno bisogno di protezioni resistenti e durature.
Noi abbiamo scelto Sol de Ibiza che propone solari ad ampio spettro, realizzati con ossido di zinco e numerosi altri principi attivi preziosi per la pelle: aloe vera; calendula; burro di cacao e karitè; olio di cocco, mandorle dolci, oliva e argan; solo per citarne alcuni.
Sono inoltre plastic free, grazie ai loro packaging in carta o latta, così, proteggendo la vostra pelle dal sole, proteggerete anche il vostro mare da plastica e sostanze chimiche!